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Frate Bonaventura d’Iseo

Frà Bonaventura d’Iseo - …. †1250? - Frate francescano iseano, affascinato da isoteriche conoscenze non si limitò a scrivere ma sperimentò e compilò ricette alchemiche; di sua composizione “Liber Compostella” un trattato relativo all’alchimia*, di questa disse: “ars, artium, scientia sapientium et doctrina doctorum superans omnes artes” (l’alchimia è insegnamento, scienza, sapienza ed elevata istruzione di tutte le arti). Le sue frequentazioni erano quelle dei grandi della cultura del suo tempo, fu infatti amico di Alberto Magno 1206-1280 circa (astrologo, geometra e alchimista tedesco), Ruggero Bacone 12414-1294 circa (alchimista inglese) di Michele Scoto 1175-1236 circa (filosofo, astrologo, alchimista scozzese) e di San Tommaso d’Aquino 1225-1274 (dottore della chiesa, filosofo, teologo, autore delle più antiche opere sull’alchimia della cristianità, scrisse il «Tractatus Alchimiae: sequere ego divum Albertum Magnum magistrum meum»). Fra Bonaventura d’Iseo fu proposto da San Bonaventura (Bagnoregio 1217-1274 circa, dottore della chiesa, cardinale, filosofo e teologo) a Papa Gregorio X che lo inviò come ambasciatore dell’Imperatore Paleologo (dinastia di regnanti più longeva nella storia Bizantina) in occasione del Concilio Ecumenico che si tenne a Lione nel 1274. Fu anche diplomatico a Venezia al tempo del doge Raniero Zeno. Nell’Agosto del 1273 trattò la pace tra Venezia-Padova con Bologna.

* Alchimia, arte o scienza della trasformazione o trasmutazione delle cose.

Ultima modifica: Mer, 14/10/2015 - 17:09