Monumenti

GIUSEPPE GARIBALDI

Iseo eresse il primo fra i Comuni d’Italia una statua al Generale Giuseppe Garibaldi ad opera dello scultore veronese Pietro Bordini.

 

Il 2 Giugno 1882, a Caprera, moriva Giuseppe Garibaldi. Nel dare notizia, la “Provincia di Brescia” invitava le Amministrazioni Comunali della Provincia a raccogliere fondi per l’erezione di un monumento in Iseo all’Eroe dei Due Mondi. (Nel contempo il Consiglio Comunale di Iseo, decideva di nominare il Giardino dei Platani a Garibaldi (fino ad allora “Prat dei Frà”. In un primo momento si pensò di erigere il monumento in piazza Salmister, poi si scelse piazza del Mercato, oggi piazza Giuseppe Garibaldi. Si costituì una “Commissione del Monumento” che incaricò di realizzare l’opera allo scultore veronese Pietro Bordini.

Da “L’Arena di Verona”: “Fummo stamane a vedere la statua di Garibaldi fatta dal nostro Bordini pel monumento ad Iseo. E’ una figura alta 3 metri e scolpita nel marmo di Carrara di seconda qualità. La testa è la sola parte veramente finita nel monumento ed è meravigliosamente bella. Da quella traspira la dolcezza caratteristica del volto di Garibaldi, mentre negli occhi vi è un lampo di ardimento e di penetrazione che può dirsi una vera trovata. I capelli radi al sommo del capo cadono inanellati fino al collo e la barba a riccioli, incorniciata la bocca aperta a parlare. Tutto l’atteggiamento della persona è artistico e indovinato”.

Con grande sollecitudine fu innalzata la statua. Fissato il giorno dell’inaugurazione l’11 Novembre 1883. Quel giorno “La Provincia di Brescia” in prima pagina pubblicava: “Iseo, fu uno dei primi paesi della nostra provincia nel quale Garibaldi sbarcò nel 1859 e dove ebbe le più calorose ed entusiastiche acclamazioni di un popolo libero risorto come un prodigio a libertà. Iseo, nei cacciatori delle Alpi, nella immortale legione dei Mille, nei volontari del 1866, nei ribelli di Mentana diede numerosi i suoi e non poteva alla morte dell’eroe non sentire una profonda emozione di dolore, un desiderio vivissimo di esternare nella memoria del grande capitano anche quella del valore dei suoi volontari. L’idea, quindi di un monumento a Garibaldi sorse spontanea in quella popolazione, fu pensiero di tutti e venne in poco più di un anno attuata, compiuta. La statua è opera del bravo scultore Bordini di Verona che fu tra i concorrenti anche per il monumento equestre della nostra città, ed è giovane di sicuro avvenire. La statua s’erge sopra un piedistallo che rappresenta una roccia; il monumento è posto nella piazza maggiore di Iseo.”

L’11 Novembre l’inaugurazione del monumento. La sera prima, un gran numero di prestigiosi ospiti giunsero ad Iseo. Il “Circolo Operaio” nato da un anno, in occasione della festa, inaugura la bandiera ricamata e offerta dalle operaie. La cerimonia si fece nel Teatro Comunale sul poggio dove sorge il castello Oldofredi. Sul palco appositamente decorato sedevano il Sindaco Vacchelli, il Presidente Ferrari, Gabriele Rosa, il Deputato Bonardi. La manifestazione terminò con un rinfresco nelle sale del circolo. L’inaugurazione ebbe luogo alle 15. Erano presenti: 15 Società Operaie, 10 Municipi e varie personalità di tutta la Lombardia; prestavano servizio 4 bande. 20 bandiere circondavano il monumento; parlò il Sindaco Vacchelli e quindi lesse lettere di Giuseppe Zanardelli, di seguito orinò lo scoprimento del monumento. Indescrivibili applausi e ovazioni allo scultore Bordini. Gabriele Rosa fece un eloquente discorso di inaugurazione in nome del Comitato Promotore. Ebbe poi luogo un convivio per 320 persone che si svolse nel “Mercato dei Grani” (l’attuale Municipio).

 

GABRIELE ROSA

Il porto di Iseo e la piazza adiacente sono intitolate ad un insigne patriota iseano, Gabriele Rosa (Iseo, 1812-1897). Il monumento a lui dedicato venne scolpito dall’artista romano Ettore Ferrari ed inaugurato nel 1912. A seguito di un atto vandalico nel 1991, ha subito restauri nel 1995 ad opera dello scultore albaneseArian Kalari. Il mezzobusto del patriota iseano si erge sopra un piedistallo e presenta bassorilievi raffiguranti la Libertà Vittoriosa, la Fede, la Fermezza, lo Studio. Sul basamento una scritta ricorda la sua prigionia allo Spilberg, durata tre anni a causa delle sue idee rivoluzionarie durante la dominazione austriaca.

 

 

 

IL SEGNO DELL’ACQUA

29 Giugno 1997, viene inaugurata al Lido dei Platani ad Iseo, la scultura “Il Segno dell’Acqua” dell’artista camuna Franca Ghitti. Artista progettuale e concettuale, ha messo a punto a partire dagli anni ’60 del ‘900 un’idea di scultura ecologica che vede protagonista l’acqua, non come elemento in sé, ma in relazione al territorio. Franca Ghitti pensa all’acqua come agente naturale di un’azione eterna e anonima che interviene sulle cose secondo modi assimilabili a quelli della scultura; l’acqua rappresenta anche l’energia che le mani del fabbro regolano, misurano e modificano nei processi millenari della lavorazione del ferro, o di quelli del legno delle segherie, o nei mulini e che l’artista rimedita in funzione della sua ricerca e del suo concetto di “scultura come linguaggio assoluto”. L’acqua è un elemento senza colore, ma lo acquista in relazione alla luce che considera, come ha scritto nei suoi appunti “una materia liquida e volatile, il cui peso è leggerezza”.

 
 
photo: gruppoiseoimmagine

Ultima modifica: Gio, 09/02/2017 - 16:53