San Vigilio

SAN VIGILIO PATRONO DI ISEO

Erano gli anni in cui nelle valli intorno al lago d’Iseo, la civiltà romana di Augusto, sottomise le sue popolazioni, aggregandole alla “Res Pubblica Camunnorum”, unificando i dialetti, promuovendo l’agricoltura, le arti, e vi costruì castelli, chiese e acquedotti, vi importò l’ulivo, il castagno, il pesco, e regolò il vivere civile con leggi stabili e durature. “Fundator Plebis Isei” recita un’iscrizione sul sarcofago che gli iseani posero nel 1524 in memoria del Fondatore della Chiesa Plebana d’Iseo.

Visse tra il 455 ed il 525 e fu eletto nel 504 dall’arcivescovo di Milano Eustorgio 14° Vescovo di Brescia. Vigilio era bresciano e quindi conosceva bene il gregge che gli veniva affidato. Ne conosceva bisogni, i travagli e le speranze. Le sue virtù si mostrarono immediatamente, vuoi per la diffusione nel territorio della religione cristiana, che per la propaganda del Vangelo che amava con particolare predilezione. A Iseo risiedeva nella sua abitazione nella contrada del Dom denominata in latino “Domus” (ora via Duomo). Fu talmente amato e stimato che gli iseani quando morì, non vollero cedere le sue spoglie alla città di Brescia, e lo seppellirono sotto l’altare di San’Andrea, chiesa da lui fondata a Iseo. Da un’esplorazione della tomba nel 1200, si scoprì che furtivamente furono sottratti la testa ed il braccio sinistro del santo e trasalati clandestinamente come preziose reliquie, nella chiesa di San Lorenzo a Brescia in un’arca in cui fu inciso: “Hic beatissimi confessoris Vigilii Brixiae Episcopi conditum est solemnitate corpus”. Di riflesso gli iseani scrissero sulla tomba del santo vescovo: “Vigilii Sancti Antistitis Brixiae hic ossa quiescunt, excepto capite et brachio sinistro clandestine asportatis”. E nel 1524 venne così modificato: ”Hic reliquiae Sancti Vigilii Fundatoris Olebis Isaei fuerunt repositae die 7 Julii 1524. Titus Porfirius de Aliprandis Isaei Arcipresbyter” (Aliprandi detto Perini, famiglia che diede due arcipreti ad Iseo). Nel 1633 le sacre reliquie furono trasalate in una cappella a destra dell’altare maggiore e si pose: “Beatissimi Patris Vigilii Episcopi Brixiae hujsus Ecclesiae Fundatoris Sacra ossa hic decentius reposita anno 1633”. Finalmente nel 1833 le sacre ossa furono collocate a sinistra della chiesa, nell’altare disegnato dall’architetto Rodolfo Vantini, l’epigrafe recita: “Ossa Sancti Vigilii Episcopi Brixiae hujsus Ecclesiae Fundatoris et Patroni Posita Anno 1833”.

Annualmente, il 26 di Settembre “ex antiquissima veterum consuetudine”, con tutta probabilità, la data della sua morte, si celebra la memoria, con grande solennità, l’antico anniversario liturgico del santo Patrono di Iseo: San Vigilio.

Ultima modifica: Mer, 14/10/2015 - 17:24