Luoghi Sacri

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AREA SACRA DELLA PIEVE DI SANT’ANDREA

Situata al limite settentrionale del centro storico, l’area della Pieve costituisce uno dei poli storici del paese per le emergenze monumentali e per l’aspetto ancora oggi appartato e suggestivo. Attorno al sagrato, segnato diagonalmente dall’antica strada che dal centro conduceva alla Porta del Porciolo e da questa alla riviera del Sebino, si raccolgono la chiesa plebana di Sant’ Andrea, la chiesa di San Giovanni e la piccola chiesa di San Silvestro.

 

 

 

 

PIEVE DI SANT’ANDREA

La chiesa, secondo la tradizione, sarebbe stata fondata nella seconda parte del VI secolo da San Vigilio, vescovo di Brescia, su un’area già insediata in epoca romana. Nei secoli VIII alla metà del XII secolo venne inserito nella facciata preesistente l’imponente campanile centrale che denota influenze di arte cluniacense. Il campanile, affiancato da due ali laterali, conserva al suo interno, al primo piano, un oratorio con celle arricchite da bifore e nicchie. Sulla destra del campanile è collocata l’arca, a forma di edicola, di Giacomo da Iseo, uomo d’arme ghibellino capostipite della famiglia degli Oldofredi. La chiesa plebana fu ampliata e ristrutturata più volte, la forma attuale è dovuta a Rodolfo Vantini che tra il 1826 e il 1840 rifece completamente l’interno in stile neoclassico. L’interno, a tre navate, con “San Bernardino da Siena” diGrazio Cossali, “Il pianto di San Pietro” di Giuseppe Diotti (1779-1846) e “San Michele Arcangelo” sublime composizione di Francesco Hayez (1791- 1882).

 

CHIESA DI SAN GIOVANNI BATTISTA

Edificio settecentesco, sorge sul luogo del demolito battistero medievale di cui si conservano, murate in facciata, tre formelle romaniche. L’interno è ad una navata, copertura a botte e profondo presbiterio.

 

 

 

 

 

CHIESA DI SAN SILVESTRO

Edificata nel corso del XIII come cappella vescovile, rivela l’architettura originaria nella muratura settentrionale, con monofore e lesene verticali, e nell’abside semicircolare, decorata, lungo la linea di gronda, con eleganti archetti ciechi. Dal XV secolo divenne sede della Disciplina della Santissima Croce; nel corso del XVII-XVIII secolo la chiesa venne sopraelevata ed al prospetto meridionale venne addossata una palazzina a due piani sempre ad uso della confraternita dei Disciplini. All’interno sono conservate, lungo la muratura absidale, tracce di affreschi tardo quattrocenteschi e, nel registro inferiore, un’interessante esempio di “Danza macabra”.

 

 

 

CHIESA SANTA MARIA DEL MERCATO

All’imbocco con via Mirolte, di fronte alla torre del XIII secolo che fu della famiglia Pontoglio, vi è la trecentesca chiesetta di Santa Maria del Mercato (secolo XIV). La chiesa fu edificata dalla famiglia degli Oldofredi, la quale diede incarico ai frati del convento di San Francesco di Iseo di celebrarvi la Messa per la popolazione. All’interno vi sono affreschi che vanno dal XIV al XVIII secolo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

SANTUARIO MADONNA DELLA NEVE

E' stato costruito nel seicento su un leggero rialzo. Dal sagrato, dove si trovano grandi platani, si ammira la facciata barocca del santuario che venne eretto in un solo anno e benedetto il 5 agosto 1656, giorno della festa della “Madonna della Neve. L’interno presenta una sola navata e due altari laterali. Del XV secolo l’affresco di ignoto della “Madonna con Bambino e con Sant’Antonio Abate”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

CONVENTO DI SAN FRANCESCO D’ASSISI

Secondo la tradizione il fondatore del convento è San Francesco d’Assisi il quale, di ritorno dall’Egitto, fermatosi a Iseo accetta in dono una piccola casa in una zona malsana vicino al lago, a nord del centro abitato, e la trasforma in una chiesetta. Intorno ad essa si articolò nel tempo un convento dedicato a Santa Maria degli Angeli e denominato della Madonna Nuova. Sempre secondo la tradizione il primitivo convento accolse anche il passaggio diSant’Antonio da Padova. Il monastero è citato in alcuni documenti del XIV secolo e ai frati francescani viene affidata dalla famiglia degli Oldofredi anche l’ufficiatura delle messe nella chiesetta signorile della Madonna del Mercato. Nel XV secolo viene spesso abbandonato a causa, probabilmente, delle cattive condizioni ambientali che causano malattie e il Comune se ne lamenta chiedendo al doge Francesco Foscari l’introduzione dei Padri Osservanti al posto dei Conventuali. La richiesta viene accolta nel 1465 dal Generale dei Minori Francesco della Rovere, futuro papa Sisto IV, il quale concede ad Amadeo Mendez de Silva ed ai suoi seguaci di stabilirsi nel convento. Sotto la guida del frate il monastero viene ristrutturato e prende il nome di San Francesco. Nel 1510 papa Pio V ordina l’unione degli amadeiti con i conventuali ed il convento rimane nuovamente abbandonato fino al 1569, anno in cui gli Osservanti vi si stabiliscono rimanendovi fino alla soppressione veneta del 1771. I francescani vi ritornano nel 1783, ma nel 1798 sono costretti a chiudere definitivamente il convento in seguito all’intervento diNapoleone. Nel 1841 il complesso viene trasformato in ospedale, funzione che ha ancora oggi; i conseguenti lavori di ristrutturazione ne hanno alterato in gran parte l’antico aspetto. Nella parte verso il lago sono ancora visibili il notevole chiostro con affreschi dei secoli XV, XVI, XVII e ciò che resta della chiesa conventuale che conserva un soffitto ligneo seicentesco dipinto raffigurante San Francesco sul carro di fuoco.

 

 

photo: gruppoiseoimmagine

Ultima modifica: Gio, 09/02/2017 - 15:40